1 Aprile 2025

BOLLETTINO FITOSANITARIO VITE: 01 APRILE 2025

Andamento Meteo

Giornate parzialmente nuvolose e ventilate con possibilità di moderate precipitazioni locali. Da giovedì in arrivo l’alta pressione con temperature in aumento fino a sabato.

BOLLETTINO FITOSANITARIO VITE: 01 APRILE 2025 - 1

Fase Fenologica

La classe fenologica si presenta nelle aree più precoci con le gemme a punte verdi visibili (BBCH-07), mentre in quelle più tardive con inizio rigonfiamento gemme (BBCH-03). Nella media la situazione fenologica risulta di qualche giorno in ritardo rispetto lo scorso anno, ma comunque in anticipo rispetto alla media del periodo.

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(BBCH: 03 - Rigonfiamento gemme)

Difesa Fitosanitaria: Patogeni

-Peronospora della Vite
(Plasmopara viticola)

La stagione, con le precipitazioni di febbraio/marzo e le temperature miti (con minime sopra i 7, 9°C), hanno favorito la maturazione delle oospore e la formazione degli zoosporangi, pertanto con queste premesse le prossime piogge in presenza di foglie sviluppate possono diventare da subito infettive. Al momento si ribadisce la non necessità di iniziare trattamenti per questa crittogama.

OOSPORA SVERNANTE - EMISSIONE MACROSPORANGIO
(Emissione di un macrosporangio da un'oospora svernante di Plasmopara viticola)

- Oidio: Mal Bianco della Vite
(Uncinula necator)

In questo stadio fenologico la pianta non è suscettibile all’infezione. 

-Botrite: Muffa Grigia della Vite
(Botrytis cinerea)

In questo stadio fenologico la pianta non è suscettibile all’infezione. 

-Escoriosi: Necrosi Corticale della Vite
(Phomopsis viticola)

Nei vigneti dove gli ultimi anni si è manifestata questa malattia e dove si sono trovate tracce di infezione durante la potatura, si può programmare un primo intervento tra la fase di germogliamento e prima foglia distesa (da BBCH-07 a BBCH-11), con un formulato a base di Zolfo bagnabile o Folpet. I prodotti autorizzati a base rameica meglio tenerli per il corso della stagione.

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(Danno da Escoriosi sulla base del germoglio)

Difesa Fitosanitaria: Fitofagi

-Nottue della Vite
(Noctua pronuba)

In alcune aree si può trovare la presenza di questi insetti, le cui larve ad inizio primavera risalgono il tronco e quando raggiungono le gemme provocano erosioni e quindi il loro accecamento. In caso di danni che si sono ripetuti nel corso degli anni, alle prime erosioni intervenire con un prodotto a base di Bacillus thuringiensis prestando attenzione che sia riportato in etichetta l’avversità “Lepidotteri defogliatori”. Si raccomanda di non impiegare altri prodotti per non abbattere già in primavera, con le fioriture in corso, i predatori/parassitoidi di fitofagi.

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(Accecamento della gemma da parte di una larva di Nottua)

-Cicalina Americana della Vite
(Erasmoneura vulnerata)

Nei vigneti dove questo insetto ha trovato condizioni favorevoli per il suo sviluppo negli anni scorsi, è consigliata l’applicazione di trappole cromotropiche gialle, con l’obiettivo di effettuare catture massali già da inizio stagione e contenere la sua diffusione.

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(Trappola cromotropica gialla per la cattura massale di Cicaline)

-Tignoletta della Vite
(Lobesia botrana)

Nel corso di questa settimana si prevede l’inizio dei voli della prima generazione, pertanto si raccomanda di posizionare la confusione sessuale entro la giornata di domenica. Per chi non fa la confusione sessuale non si prevede al momento nessun intervento.

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(Erogatore di feromoni della confusione sessuale per Tignoletta)

-Cocciniglia Farinosa della Vite
(Planococcus ficus)

Solo dove alla fine della scorsa stagione si sono riscontrati danni da questo parassita su grappoli e foglie, e solo in vigneti che sono entro la fase di gemma cotonosa (BBCH-05), si può ancora prevedere un intervento con un prodotto a base di Olio Minerale paraffinico (Polithiol). In caso di presenze lievi, il decorso andrà monitorato in corso di stagione.

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(Adulti di Planococcus spp. svernanti sotto il ritidoma)

-Cocciniglia del Corniolo
(Parthenolecanium corni)

Valgono le medesime indicazioni per la Cocciniglia Farinosa. 

Approfondimento Tecnico

Durante le operazioni di potatura, in alcuni vigneti si possono riscontrare tralci non ben lignificati, di colore grigiastro. Quando sono sani e ben nutriti, i tralci si presentano con una colorazione tendente al marrone/rossiccio e sono lucidi. Se non hanno queste caratteristiche possono ospitare alcune patologie.
Se in sede di potatura si trovano internodi corti, nodi o biforcazioni doppie, deformazioni a zig-zag, fasciazioni (cioè tralci appiattiti), questi possono segnalare la presenza di degenerazione infettiva da virosi, fitoplasmosi o carenza di boro: i sintomi di queste manifestazioni sono ben visibili anche durante la stagione estiva.
La Flavescenza dorata o il Legno nero (due fitoplasmosi con sintomi simili), si riscontrano in sede di potatura con tralci immaturi che si seccano e piante che degenerano verso la morte. Le piante colpite quindi generalmente si presentano con pochi tralci e non lignificati.
L’oidio, nelle condizioni in cui si sviluppa con facilità, una volta conclusi i trattamenti ed eseguita la vendemmia, tende a riprendere lo sviluppo su tutte le superfici vegetali disponibili: foglie, femminelle e tralci, ricoprendole con i propri organi svernanti (Cleistoteci o Chasmoteci); questi si riconoscono per il micelio scuro, che formano macchie isolate con bordi sfumati lungo i tralci, pronti a far ripartire le infezioni la primavera successiva. In questi casi è importante mantenere la protezione già dal periodo vendemmiale con l’applicazione di Ampelomyces quisqualis (AQ10).
Anche la botrite, soprattutto negli autunni umidi e piovosi, si sviluppa con rapidità sui grappoli in maturazione o lasciati sulla pianta. A fine stagione si diffonde sui tralci con gli organi riproduttivi (Sclerozi), che si presentano come una muffa biancastra che provoca dapprima l’imbianchimento dei tralci e poi diventa una polvere nerastra. 
Da considerare infine che con il diffondersi della viticoltura intensiva si riscontrano con sempre maggior frequenza infezioni da Botryosphaeriaceae  (sempre funghi simili alla botrite che colpiscono in modo diffuso anche i tralci). Sono state individuate finora ben 21 specie diverse, finora poco studiate e conosciute. La presenza di queste infezioni si manifesta in diversi modi: placche biancastre o grigiastre e con numerosi picnidi bruno-nerastri, ferite lungo il tralcio, lesioni vascolari e longitudinali che si rilevano anche durante la potatura, fragilità del legno, sbiancamento, deperimento dei tralci.
Si fa presente che è estremamente deleterio per lo stato sanitario della vite lasciare grappoli non raccolti sulla pianta, perché rappresentano un focolaio di infezioni che poi ce le ritroviamo con elevata aggressività in primavera. Non è infrequente trovare durante la stagione invernale e tutt’oggi grappoli rinsecchiti lasciati attaccati ai tralci, perché nel corso dei mesi hanno avuto modo di compromettere lo stato sanitario del nostro vigneto. Ancora una volta le operazioni colturali di pulizia nel vigneto sono fondamentali.

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(Grappolo mummificato ancora attaccato ai tralci ad altezza produttiva, fonte di inoculo di molti patogeni per l'annata successiva)
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(Altro esempio di grappolo mummificato lasciato su pianta)

Operazioni Colturali

-Gestione Malerbe: Diserbo

Si ricorda che per gli aderenti alla certificazione SQNPI è scaduto il termine massimo per effettuare il diserbo sulla fila, fissato per il 31 Marzo. 

-Concimazioni

Da marzo a giugno abbiamo un picco di attività radicale da parte della vite, pertanto è un buon periodo per applicare la fertilizzazione sul terreno, a completamento di quella autunnale post-raccolta. 
I quantitativi da distribuire sono variabili in base alla fertilità del suolo e produttività dei vigneti.
Una dose standard annuale, ammessa anche dalla certificazione SQNPI, prevede la distribuzione di 50 kg/ettaro di Azoto, 40 di Fosforo e 80 di Potassio, da modulare con i criteri della seguente tabella.

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Altre Comunicazioni

La scadenza per l’adesione alla certificazione SQNPI era fissata per il 31 Marzo, ma abbiamo tempo fino a fine settimana per effettuare le ultime iscrizioni. 
I Soci sono invitati all’adesione, soprattutto se conduttori di vigneti certificati  Valpolicella perché possono usufruire di una premialità di 5 q.li/ettaro di uve destinate all’appassimento.
Se hai bisogno di delucidazioni, puoi contattare l’ufficio tecnico, telefonando o passando direttamente in Cantina.
I tecnici sono a vostra disposizione per la compilazione della domanda e i successivi adempimenti necessari.

 

Lo Staff Tecnico

Claudio Oliboni – Andrea Barbieri

 

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