Conoscenza, cura
e rispetto dei tempi:
Appassimento
Alle origini delle eccellenze della Valpolicella c’è una tecnica millenaria, nata con la viticoltura stessa: l’Appassimento.
Dalle iniziali finalità di conservazione, nel tempo l’Appassimento ha assunto lo status di una vera e propria arte, che dà vita a vini di forte identità e riconoscibilità.
Non è essiccamento,
è evoluzione delle uve che, messe a riposo, continuano a respirare
Il privilegio di una
grande responsabilità
Il privilegio di una grande responsabilità
Ogni anno vengono affidati a noi oltre 30 mila quintali di uve delle principali varietà autoctone per condurne il processo di appassimento. Questo fa di Cantina Valpolicella Negrar il maggior custode di uve della Valpolicella Classica destinate alla produzione di Amarone.
Ciascuna portatrice di specifiche qualità che solo i grandi conoscitori del territorio e della materia prima sono in grado di valorizzare.
Corpo
Struttura
Colore
Longevità
Resistenza
Colore
Costanza
qualitativa
Corpo
Profumi
speziati
Un elisir
di lunga vita
L’appassimento è un processo complesso:
un delicato bilanciamento di fattori ambientali, una valutazione attenta e costante delle più piccole evoluzioni delle uve messe a riposo.
Una fase che prolunga sensibilmente la gestazione di vini come l’Amarone e il Recioto che, lontani da ogni urgenza, parlano di attese e longevità.
Il legame privilegiato e la conoscenza approfondita che abbiamo di questa tecnica storica (oggi candidata a Patrimonio Immateriale UNESCO), fa di Cantina Valpolicella Negrar un punto di riferimento per l’enologia italiana e internazionale in materia di appassimento.
LA VENDEMMIA
DELL’APPASSIMENTO
L’appassimento delle uve implica una vendemmia del tutto peculiare, unica, che richiede l’intervento di una squadra adeguatamente formata, per riconoscere la qualità e assicurare l’integrità delle uve, giunte a giusta maturazione.
La raccolta manuale in plateau permette un’attenta valutazione qualitativa delle uve, impone la massima cura sia nel maneggiare i grappoli, sia nella posa in cassetta. L’’integrità dei singoli acini è assicurata proprio dalla gentilezza dei gesti in ogni fase. Limita inoltre l’ingresso in vigneto di mezzi pesanti, riducendo al minimo le emissioni ed evita il compattamento dei terreni, che restano “capaci di respirare”.
Infine crea un rapporto privilegiato, fisico ed empatico tra uomo e pianta.
I grappoli, destinati alla produzione dell’Amarone e del Recioto, vengono vendemmiati in anticipo, rispetto alle uve riservate
ai cosiddetti «vini freschi». La maturazione, che si interrompe
al momento della raccolta, prosegue poi all’interno del fruttaio.
La fase, che segue immediatamente l’appassimento e precede
la vinificazione, è di fatto una «seconda vendemmia». Le uve provenienti dai plateaux, finito il “periodo di riposo”, vengono sottoposte ad ulteriore osservazione e selezione, prima della diraspatura e della pressatura.
Per noi l’Appassimento
è l’accompagnamento
di un processo naturale, che ci vede come custodi,
attenti e premurosi.
L’Appassimento
alla base dei vini della Valpolicella
IL SIMBOLO DI UN TERRITORIO
AMARONE
È un vino secco o “amaro”, unico al mondo, ottenuto da 100% uve autoctone appassite. Riconoscibile e assolutamente originale, è tra i prodotti più iconici della Valpolicella e dell’intero panorama enologico nazionale, vera sublimazione del processo di appassimento.
Nato commercialmente negli anni Trenta, tra le mura di Cantina Valpolicella Negrar, ha costruito il suo successo attraverso un lungo percorso di affrancamento dal Recioto, il “dolce e nobile padre” dell’Amarone, arrivando ad imporsi tra le grandi denominazioni del vino italiano.
dagli antichi Romani ad oggi
RECIOTO
È il vino più antico della Valpolicella, da ricondurre
a quel vino “retico”, tanto declamato dai poeti latini e particolarmente caro ai Veronesi e al territorio di Negrar di Valpolicella.
Ottenuto dalle “orecchie”- rece, in veronese – dei grappoli più nobili, è frutto di un appassimento prolungato delle uve in fruttaio e di lunghi affinamenti.
re-using d’eccellenza
RIPASSO
Un modo per creare valore, cogliendo l’occasione, questa volta dalle vinacce di Amarone e Recioto.
È una tecnica che parte da un concetto di ottimizzazione della materia prima, di re-using. Tutto ruota intorno ad una seconda fermentazione del vino fresco, il Valpolicella, “ripassato” sulle vinacce, ancora ricche di zuccheri.
Un’intuizione di un intero territorio, che va oltre
la tradizione del vino “rigovernato” o “Governo”, prodotto con una parte di mosto di uve appassite,
che regala alla Valpolicella e all’Italia un rosso nuovo, capace di conquistare il mondo.