Visitare il proprio territorio di residenza, spesso sconosciuto dal punto di vista turistico-culturale, può riservare molte gradite sorprese.
Ad esempio, scoprire in Valpolicella dove è custodita la prima bottiglia di Amarone etichettata con questo nome. A farlo domani, mercoledì 10 maggio, saranno le “Donne della Valpolicella”, che visiteranno Cantina Valpolicella Negrar, quest’anno impegnata a festeggiare i primi 90 anni di storia, che è stata la prima azienda vitivinicola ad etichettare e commercializzare nel 1936 una bottiglia di Amarone con la dicitura “Amarone della Valpolicella Extra”.
Le “Donne della Valpolicella”
“Scopo primario della nostra associazione è la socializzazione, aspetto che ritengo tra i più importanti per lo sviluppo di una società, e trovo sia una straordinaria opportunità di crescita umana farlo attraverso la conoscenza degli aspetti culturali del territorio in cui si vive”, afferma Bruna Pavesi Castelli, presidente e fondatrice dell’associazione “Donne della Valpolicella”, che conta un centinaio di socie, non solo della Valpolicella ma anche di vallate vicine.
Originaria di Bergamo, ma negrarese d’adozione, con un passato professionale nel servizio diplomatico italiano, Bruna Pavesi Castelli, 88 anni splendidamente portati, compiuti lo scorso 5 maggio, si dichiara innamorata da sempre della Valpolicella, in cui si è ben integrata. Il fatto di aver passato oltre quarant’anni all’estero, le ha fatto capire l’importanza della socialità e per questo, nel 1987, ha fondato l’associazione, promuovendo tra le socie iniziative a carattere culturale, come ad esempio, la visita delle ville storiche della Valpolicella, poco conosciute ai più. Ed ora si accingono a conoscere, attraverso la storia di Cantina Valpolicella Negrar (cantinanegrar.it), fondata nel 1933, altri aspetti inediti del proprio territorio, nella visita con degustazione guidata da Silvia Minoccheri, export manager della Cantina.